Con qualcuno di voi ho già avuto il (dis)piacere di condividere ciò che sto per scrivervi. Premetto che mi dispiace scrivere certe cose nel blog, ma l'informazione non si può fermare, deve andare avanti, anche se può ferire, far male.
Alla fine di questa giornata lavorativa, mi sono serenamente diretto (anche se molto stanco a causa del sonno non recuperato di sabato e di quello accennato di ieri sera...) in stazione a Mestre per prendere il treno e rincasare. Dopo il consueto caffè in bar, mi reco al binario 2 in attesa del treno IR per Trieste delle 18.22, la temperatura è bassa, fà freddo e l'elevata umidità aumenta maggiormente la sensazione di "intemperia". Come al solito alle 18.15 compare sul pannello la scritta che annuncia l'arrivo del treno, mentre ascolto l'iPod pregusto già il tepore della carrozza e, vista la stanchezza, premedito di impiegare il tempo del viaggio "copando l'ocio" (dormendo). Qualche secondo più tardi viene annunciato un ritardo di dieci minuti del treno che devo prendere. Manifesto garbatamente la mia disapprovazione per il ritardo, non alla Frego... e con rassegnazione rimango in attesa del convoglio.
A tempo debito, il treno arriva in binario e mi metto in coda per salire sulla prima porta del secondo vagone (per i più esperti è oltre la Frego position), speranzoso di trovare un posto, ma vista la massa di gente, mi disilludo immediatamente accantonando l'idea di fare un pisolino.
Nuovamente rassegnato (ma sereno), prendo posto in piedi di fronte alla porta dello scompartimento. Passato qualche minuto di viaggio decido ascoltare un altro album e di non guardare più fuori perchè non si vede niente. Alzati gli occhi dall'iPod, gurdo in fondo al vagone vedo dei tipi, che fanno i pendolari come me che incontro tutti i giorni, vedo gente piena di valige, gente che legge, gente che dorme (penso: "Beati loro..."), nel frattempo il tempo passa e arriviamo alla stazione di Quarto d'Altino, scende un bel po' di gente ma il vagone non si svuota, mantengo la mia posizione.
Mentre guardavo, senza alcuno scopo, l'interno dello scompartimento noto nei posti "vicino" a me una faccia ben nota a me (e a voi) Husky (anche detta la Maga). Appena vista, come al solito ho sentito un brivido di disgusto-disprezzo attraversarmi il corpo. Fin qui tutto bene, ormai è una reazione metabolizzata dal mio organismo. Penso: "Chissa se ha passato fisica...", e sorrido... Vedo che sta parlando (penso: "Strano, non parla mai..."), ma noto che c'è qualcosa di strano; sta parlando ad una distanza piuttosto inconsueta per un dialogo "normale" e in più ha una strana (più del solito) espressione del viso...
Ad un certo punto la distanza con il suo interlocutore (che mi dà le spalle, come lei) si annulla... O h m i o D i o ! H u s k y s t a b a c i a n d o u n u o m o ! ! ! Cado nello sconforto più totale, la sensazione di disgusto provata poco prima, a confronto con quella del momento attuale, era paragonabile alla dolce scioglievolezza di Lindt! Mi sento mancare, impallidisco brutalmente, tant'è che la ragazza che sta di fronte a me mi guarda con preoccupazione; io con un cenno rassicurante le faccio capire che è tutto apposto che è stato un calo di pressione causato dalla stanchezza. Mentre sento una stretta allo stomaco, materializzo l'interlocutore/amante di Husky... E ' i l M u s u ! ! ! G I U D A S P O R C A C C I O N E , H U S K Y S I S T A L I M O N A D O I L M U S U I N T R E N O A T R E M E T R I D A M E ! ! ! In preda agli spasmi e ai conati di vomito mi si spalancano gli sfinteri, la ragazza che mi sta di fronte sviene vedendo la mia reazione... è panico nell'antiscompartimento. I due amanti contiunuano indisturbati le loro pratiche... Nel frattempo arriviamo a San Donà, prima che il treno si fermi tento nervosamente di aprire la porta, inizio a sudare fuori modo, quasi stacco la maniglia ma è ancora bloccata; in quel momento si alzano... li vedo entrambi, riconfermo le mie visioni! Mi prende il secondo attacco di spasmi... Un uomo che dice di essere un medico mi chiede se ho bisgno di aiuto; gli dico chè è tutto ok, è solo uno shock anafilattico visivo e che mi sono già innettato inframuscolo 300cc di antistaminico, mi passerà presto; comunque lo ringrazio. Finalmente il treno si ferma! Apro la porta, scendo e inizio a correre verso il sottopassaggio per rifugiarmi a casa.
Ho paura di addormentarmi stasera...
Un ringraziamento ad Alessio che mi ha chiamato subito per sincerersi del mio stato psico-fisico dopo la visione.
Alla fine di questa giornata lavorativa, mi sono serenamente diretto (anche se molto stanco a causa del sonno non recuperato di sabato e di quello accennato di ieri sera...) in stazione a Mestre per prendere il treno e rincasare. Dopo il consueto caffè in bar, mi reco al binario 2 in attesa del treno IR per Trieste delle 18.22, la temperatura è bassa, fà freddo e l'elevata umidità aumenta maggiormente la sensazione di "intemperia". Come al solito alle 18.15 compare sul pannello la scritta che annuncia l'arrivo del treno, mentre ascolto l'iPod pregusto già il tepore della carrozza e, vista la stanchezza, premedito di impiegare il tempo del viaggio "copando l'ocio" (dormendo). Qualche secondo più tardi viene annunciato un ritardo di dieci minuti del treno che devo prendere. Manifesto garbatamente la mia disapprovazione per il ritardo, non alla Frego... e con rassegnazione rimango in attesa del convoglio.
A tempo debito, il treno arriva in binario e mi metto in coda per salire sulla prima porta del secondo vagone (per i più esperti è oltre la Frego position), speranzoso di trovare un posto, ma vista la massa di gente, mi disilludo immediatamente accantonando l'idea di fare un pisolino.
Nuovamente rassegnato (ma sereno), prendo posto in piedi di fronte alla porta dello scompartimento. Passato qualche minuto di viaggio decido ascoltare un altro album e di non guardare più fuori perchè non si vede niente. Alzati gli occhi dall'iPod, gurdo in fondo al vagone vedo dei tipi, che fanno i pendolari come me che incontro tutti i giorni, vedo gente piena di valige, gente che legge, gente che dorme (penso: "Beati loro..."), nel frattempo il tempo passa e arriviamo alla stazione di Quarto d'Altino, scende un bel po' di gente ma il vagone non si svuota, mantengo la mia posizione.
Mentre guardavo, senza alcuno scopo, l'interno dello scompartimento noto nei posti "vicino" a me una faccia ben nota a me (e a voi) Husky (anche detta la Maga). Appena vista, come al solito ho sentito un brivido di disgusto-disprezzo attraversarmi il corpo. Fin qui tutto bene, ormai è una reazione metabolizzata dal mio organismo. Penso: "Chissa se ha passato fisica...", e sorrido... Vedo che sta parlando (penso: "Strano, non parla mai..."), ma noto che c'è qualcosa di strano; sta parlando ad una distanza piuttosto inconsueta per un dialogo "normale" e in più ha una strana (più del solito) espressione del viso...
Ad un certo punto la distanza con il suo interlocutore (che mi dà le spalle, come lei) si annulla... O h m i o D i o ! H u s k y s t a b a c i a n d o u n u o m o ! ! ! Cado nello sconforto più totale, la sensazione di disgusto provata poco prima, a confronto con quella del momento attuale, era paragonabile alla dolce scioglievolezza di Lindt! Mi sento mancare, impallidisco brutalmente, tant'è che la ragazza che sta di fronte a me mi guarda con preoccupazione; io con un cenno rassicurante le faccio capire che è tutto apposto che è stato un calo di pressione causato dalla stanchezza. Mentre sento una stretta allo stomaco, materializzo l'interlocutore/amante di Husky... E ' i l M u s u ! ! ! G I U D A S P O R C A C C I O N E , H U S K Y S I S T A L I M O N A D O I L M U S U I N T R E N O A T R E M E T R I D A M E ! ! ! In preda agli spasmi e ai conati di vomito mi si spalancano gli sfinteri, la ragazza che mi sta di fronte sviene vedendo la mia reazione... è panico nell'antiscompartimento. I due amanti contiunuano indisturbati le loro pratiche... Nel frattempo arriviamo a San Donà, prima che il treno si fermi tento nervosamente di aprire la porta, inizio a sudare fuori modo, quasi stacco la maniglia ma è ancora bloccata; in quel momento si alzano... li vedo entrambi, riconfermo le mie visioni! Mi prende il secondo attacco di spasmi... Un uomo che dice di essere un medico mi chiede se ho bisgno di aiuto; gli dico chè è tutto ok, è solo uno shock anafilattico visivo e che mi sono già innettato inframuscolo 300cc di antistaminico, mi passerà presto; comunque lo ringrazio. Finalmente il treno si ferma! Apro la porta, scendo e inizio a correre verso il sottopassaggio per rifugiarmi a casa.
Ho paura di addormentarmi stasera...
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Il Pes mi ha detto: "Non sapevo che Husky e il Musu si frequentassero...". La mia risposta è stata: "Nemmeno io, ma se no lo savee stee anca meio!"Un ringraziamento ad Alessio che mi ha chiamato subito per sincerersi del mio stato psico-fisico dopo la visione.