Ieri ho avuto l'occasione di parlare con un soggetto che frequenta il liceo scientifico di s.donà: direi maschio bianco, sui 17 anni, 1m60cm per 55kg, carnagione chiara, corporatura esile, capelli castani, occhi scuri; direi un fanciullo nella norma. La cosa che mi ha stupito è stata la seguente frase:
"Ho qualche difficoltà ad uscire durante la settimana, per questo ho proposto di trovarci il sabato... devo studiare."
Io (poichè si parlava di un incontro a durata libera): "Prego?!?"
"Ogni giorno studio dalle 14.30 alle 22.30, dal lunedì al venerdì. E' il normale ritmo dettato dal carico di studio che danno i prof."
Io (attonito): "GIUDAPORCO!!!" (tutto d'un fiato, senza spazio, alla Teo)
Mio collega: "E all'università che farai??"
"Dicono che questo ritmo ci abitui molto più facilmente al carico di studio universitario..."
Io: "Con questo ritmo manco ci arrivi all'università perchè crepi prima..."
Al che (si scrive così??), arriva un collega del tizio che conferma l'orario di studio e mi dice come questo sia diventato un'abitudine nei licei...
Ribadisco: "G.P.!!!"
- pausa di riflessione -
- ghigno alla Grinch dedicato a mia sorella che si è iscritta al liceo classico -
Lascio a voi le ulteriori considerazioni...
mercoledì 31 agosto 2005
Ordine da CDRohlinge
A tutte le unità,
il sottoscritto ha intenzione di effettuare a breve un ordine di materiale di consumo da CDRohlinge.
Per chi non fosse a conoscenza di tale "istituzione", riporto una breve descrizione:
dicesi CDRohlinge, negozio on-line, sito in Lussemburgo, atto alla vendita di materiale di consumo nel campo informatico (cd, dvd, custodie, carta, cartucce per stampanti, ecc.) con prezzi non ancora consentiti dal governo italiano (come direbbe Grillo:"Siamo in leggera controtendenza...").
Gli interessati sono pregati di mettersi in contatto col sottoscritto quanto prima.
Grazie.
FAQ:
Spese di spedizione:
Totale spesa - Costo spedizione (con DHL)
99 EUR - 9.99 EUR
200 EUR - 16.50 EUR
400 EUR - 22.50 EUR
I prezzi riportati sul sito vanno MAGGIORATI del 4% (per uniformare l'IVA del Lussemburgo a quella italiana).
Vi ricordo che la vostra spesa andrà leggermente maggiorata per coprire le SPESE DEL BONIFICO BANCARIO (tale cifra varierà a seconda del numero di persone che parteciperanno all'ordine - indicativamente, non supererà mai i 4/5 EUR).
N.B.
Chiunque emetta una proposizione del tipo "con tutte ste spese conviene comprare in Italia" è pregato di:
1. munirsi di tagliabalsa (o utensile analogo);
2. stendere un braccio parallelo al suolo e rivolgere il palmo della mano verso l'alto;
3. praticare un taglio trasversare di 3-4cm in lunghezza per 3mm circa di profondità all'altezza del polso, in genere, in corrispondenza dell'allacciatura del cinturino dell'orologio;
4. continuare l'ordinaria attività giornaliera.
il sottoscritto ha intenzione di effettuare a breve un ordine di materiale di consumo da CDRohlinge.
Per chi non fosse a conoscenza di tale "istituzione", riporto una breve descrizione:
dicesi CDRohlinge, negozio on-line, sito in Lussemburgo, atto alla vendita di materiale di consumo nel campo informatico (cd, dvd, custodie, carta, cartucce per stampanti, ecc.) con prezzi non ancora consentiti dal governo italiano (come direbbe Grillo:"Siamo in leggera controtendenza...").
Gli interessati sono pregati di mettersi in contatto col sottoscritto quanto prima.
Grazie.
FAQ:
Spese di spedizione:
Totale spesa - Costo spedizione (con DHL)
99 EUR - 9.99 EUR
200 EUR - 16.50 EUR
400 EUR - 22.50 EUR
I prezzi riportati sul sito vanno MAGGIORATI del 4% (per uniformare l'IVA del Lussemburgo a quella italiana).
Vi ricordo che la vostra spesa andrà leggermente maggiorata per coprire le SPESE DEL BONIFICO BANCARIO (tale cifra varierà a seconda del numero di persone che parteciperanno all'ordine - indicativamente, non supererà mai i 4/5 EUR).
N.B.
Chiunque emetta una proposizione del tipo "con tutte ste spese conviene comprare in Italia" è pregato di:
1. munirsi di tagliabalsa (o utensile analogo);
2. stendere un braccio parallelo al suolo e rivolgere il palmo della mano verso l'alto;
3. praticare un taglio trasversare di 3-4cm in lunghezza per 3mm circa di profondità all'altezza del polso, in genere, in corrispondenza dell'allacciatura del cinturino dell'orologio;
4. continuare l'ordinaria attività giornaliera.
giovedì 18 agosto 2005
martedì 2 agosto 2005
Tofane: l'Everest di Cortina
Reduce da 5 uscite pedemontane in un mese e mezzo, posto qualche info sull'ultima escursione, che si distingue dalle altre per la spinta richiesta e la quota raggiunta (aperta parentesi) chiunque fosse interessato a qualche macro-spinta montana, chieda pure, visto che in quest'ultimo periodo mi sono fatto una certa cultura/esperienza... GP!(chiusa parentesi).
Pre-post:
quando mai le macro-spinte si definiscono tali, se non accompagnate da orari adeguati !?!? MAI!
Ecco dunque che la macro-spinta domenicale ha inizio molto presto, talmente presto che implicitamente comincia sabato sera...
Lunedì 25/07 vengo invitato ad un bi-compleanno fissato per sab sera in quel del Maranese e dintorni: invito non rifuitabile, anche se salta il tour doppia ferrata stabilito per il weekend in arrivo... amen... trovo un'alternativa, ovvero: via ferrata Giovanni Lipella sulla Tofana di Rozes... giro lunghetto da fare in giornata ma da tempo meta ambita e sempre rinviata. Sab sera in "perfetto orario" mi presento al compleanno con un nuovo obiettivo: "Stasera non esiste far tardi: domani mi attende una macro super-mega-thunder spinta!", in aggiunta parto da casa privo di quella scioltezza che caratterizzò la spinta record dell'inverno scorso (i mitici "35min nel limbo"); dunque ero fiducioso nel rientro "bonorivo", anche se molte analogie con la record-spinta mi facevano titubare:
- stessi giorni coinvolti (sab e dom);
- stessa destinazione sabato serale (Maranese e dintorni)
- analoga destinazione domenicale (montagna)
La fiducia risiedeva nell'orario d'alzata domenicale, per niente analogo all'orario da record (ore 04.50 di questa volta contro le 05.35 del fatidico record), perciò il ritorno in orario decente era quasi d'obbligo.
Giunto a destinazione, infatti, cerco subito l'appoggio del popolo esordendo con: "Stasera non ho idea di partire ad orari assurdi, tipo le 03.00..."
Risposta: "Tranquio, gnanca noialtri..."
"Oro"... comincia la festa...
Alle 2 è quasi tutto sbaraccato... "Perfetto! Alle 3 cressenti sono a casa! Non male..." ma la perdita di confidenza con le macro-spinte (le ultime risalgono ai periodi pre-laurea, cioè febbraio 2005) mi spinge inconsciamente ad errare i conti.
Alle 2.qualcosa sono dal veicolo, ma non avevo calcolato la tipica "partenza accademica" caratterizzata dai numerevoli
"Bon, dai se sintin... ciao ciao... ah ma te ricorditu de che a volta..."
"Bon, vae vanti...ah ma speta: par doman se disea..."
"Va ben dai...vae verso casa... ah ma pa a prossima settimana..."
E qui scatta il cosiddetto "ritardo accademico incondizionato" (GC!), il quale mi porta a casa alle 03.40: orario che in apparenza non ha nulla di anormale, se non per il fatto che devo ancora preparare la roba per la montagna (GB!). Dunque, segue la fatidica tabellina:
- Atleta: Pes
- Disciplina: 15 con (15: gli scalini per raggiungere il reparto notte di casa mia, "con": espressione per definire l'opzionale contatto con il letto)
- Orario di coricamento: 04.09
- Orario d'alzata: 04.50
INASPETTATO ATTACCO AL RECORD MONDIALE! Tutto normale, se non fosse per il termine "inaspettato" (GM!), ma come disse Scsi negli anni d'oro: "Si riposa da morti." - lo sto prendendo un po' troppo alla lettera...
Ma ritorniamo alle info tecniche:
- Campo base: località Cortina d'Ampezzo, in direzione P.so Falzarego. Rif. Dibona 2037m raggiungibile con fuoristrada o simili, cioè "auto da butar via" visto lo stato del manto stradale veramente da brivido (mi stupisco tutt'ora di come la Brava negli anni ruggenti abbia affrontato tale tracciato senza segni di cedimento e senza riportare il minimo graffio... Mitttica! - in effetti sulla strada in questione è inutile parlare di graffi, visto che la cosa certa è che non si corre il rischio di farne, ma in compenso si rischia di perdere paraurti anteriore, coppa dell'olio, marmitta, radiatore, sospensioni, pneumatici, cerchi, copricerchi, semiasse anteriore, albero di trasmissione).
- Meteo: giungiamo alle ore 8.10 al campo base con leggero ritardo segnato dalla strada impervia e dalla mini-pausa brioches ad un bar-hotel perso in mezzo al bosco stracolmo di f**a cortinense. Dopo 30sec inizia a piovere: pioggerellina fina ma fissa. Perfetto! Cade giusta a pennello per far sparire domenicali, pepoi, milanesi, e i soliti pirle di turno che non credono nell'Arpav (adorato dal sottoscritto come una divinità). Mentre la gente inizia ad evacuare e ad "impunerarsi" nel rifugio, i partecipanti alla spedizione approfittano per sistemare viveri e zaini e scaldare i ponchi (plurale di poncho). La pioggia detta il classico "quarto d'ora accademico", perciò si parte alle 8.45, direzione: gallerie del Castelletto all'attacco della ferrata (tipiche della 1°Guerra Mondiale). Dopo 30min scarsi non piove più ed il cielo inizia a sistemarsi... "Ve vee dit mi!", innalzo un coro ai pampani che sono andati a casa... con pioggia data al 40-60% neanche sognarsi di ritornare a casa!!! Ascoltate un cretino (e quelli dell'Arpav)!!!
- 1° Tappa: gallerie del Castelletto 2380m circa (1h). La via ferrata inizia con una galleria stile Lagazuoi che ci lascia per 20min circa al buio completo (torcia elettrica o a petrolio - consigliata per chi vuole calarsi appieno nel clima della Grande Guerra - obbligatoria). Voto: 8
- 2° Tappa: usciti dalla galleria si procede fino ad incontrare il fatidico cavo ai piedi di una cascatella originata dallo scioglimento dei ghiacci (non artici ma della Tofana). Iniziano le prime bestemmie in quanto la via si snoda lateralmente tra cenge bagnate e sotto una miriade di cascatelle. Consiglio di portare uno di quegli ombrelli da cranio japan-style che evitano lo scorrere dell'acqua lungo la spina dorsale. Voto: 7 (però senza cascatelle: 6.5)
- 3° Tappa: cima Tre Dita, fine del primo tratto di ferrata, bivio per cima Tofana o discesa verso il campo base 2694m (5h - maledizione bastarda!!) La via non presenta grandi difficoltà, solo 1-2 passaggi tecnici, ma richiede notevole allenamento di braccia e gambe viste le lunghe e frequenti cenge da affrontare lateralmente, la roccia è gradinata ma scivolosa e lamellare, il grip degli scarponi è affidabile al 50%, dunque ci si ritrova anche troppo spesso ad avanzare con piedi in aderenza e braccia in opposizione. Forte dello spirito giovanile e desideroso di raggiungere quota 3000, la spedizione piega verso la cima della Tofana di Rozes a quota 3225m. Dal bivio il cavo riprende dopo 10min di cammino. Voto: 7
- 4° Tappa: fine della via ferrata Lipella 3027m (2h - puttanammerda mai sputato così tanto sangue in ferrata!!). Il gruppo (siamo in 2, comunque) raggiunge l'anticima (esiste sto termine??) per la vetta della Tofana di Rozes talmente cagato che abbandona l'ultima ascesa. Delusione. Ma siamo tutti fortemente cagati in un intorno X, con X tendente ad infinito: le ultime 2 ore di ferrata sono tutte in verticale con 2 punti strapiombanti, 3-4 passaggi tecnici, pochi appigli (solo per 1 mano) e roccia piuttosto levigata, si avanza al 85-90% a braccia. Diciamo che la difficoltà è data al 90% dalla stanchezza: si affronta il punto più impegnativo dopo 5h di ferrata, se si arrivasse un po' più freschi i p.ti impegnativi sarebbero solo i 2 leggeri strapiombi. L'esposizione è maggiore rispetto alle prime 5h, ma comunque sempre ridotta al minimo e non causa alcun fastidio. All'arrivo però si ha un panorama eccelso (e che chezzo, siamo a 3027m, non sul balcone di casa! Se non si vede na merda c'è da chiamare le guide alpine di Cortina e segnalare che le montagne hanno un problema e vanno sistemate al più presto!!)Provare per credere! (si noti, in centro foto, la cima del Lagazuoi con annesso rifugio, i suoi 2752m sembrano un nulla). Voto: 9
- 5° Tappa: ritorno al campo base, passaggio per il Rif. Giussani 2580m (1h30min). Si scende a proiettile per sentiero roccioso e ghiaione durissimo (si scivola zero e fa un male cane ai piedi) alternato a ghiaia fina sparsa sopra lastre rocciose (rischio coccige: 99%). Voto: 2
Brevi commenti finali:
- il tutto merita per raggiungere i 3000m: vista unica (fortemente sconsigliata a chi non tollera gli spazi aperti - come si chiamano? il contrario degli claustrofobici dai...).
- 7h solo di ferrata sono da sbocco vero e proprio.
- se le difficoltà maggiori fossero state all'inizio anzichè alla fine, sarebbe un gran bel giro.
- la difficoltà della ferrata è data a 66 - onesta (ricordo però che lo sforzo fisico stressa di più rispetto alla Olivieri data a 80).
- la 4° tappa manca il 10 (come voto) solo perchè non siamo stati in grado di raggiungere i 3200e passa metri. Peccato. Ritenteremo in futuro (non tanto prossimo però).
- Arpav rulez! Anche questa volta non mi ha tradito... quea ae zent che sà!!!
- discesa al campo base (fino al rif. Giussani) veramente di merda (sentiero tenuto malissimo e segnato col culo).
- per chi ha un fuoristrada, il tracciato che conduce al campo base è veramente divertente - mitttico Saimon! - i fighi che hanno il porsche o la punto assettata sono caldamente invitati a guidare in accappatoio in quanto la sudorazione è intensa!!
The riding never stops...
Pre-post:
quando mai le macro-spinte si definiscono tali, se non accompagnate da orari adeguati !?!? MAI!
Ecco dunque che la macro-spinta domenicale ha inizio molto presto, talmente presto che implicitamente comincia sabato sera...
Lunedì 25/07 vengo invitato ad un bi-compleanno fissato per sab sera in quel del Maranese e dintorni: invito non rifuitabile, anche se salta il tour doppia ferrata stabilito per il weekend in arrivo... amen... trovo un'alternativa, ovvero: via ferrata Giovanni Lipella sulla Tofana di Rozes... giro lunghetto da fare in giornata ma da tempo meta ambita e sempre rinviata. Sab sera in "perfetto orario" mi presento al compleanno con un nuovo obiettivo: "Stasera non esiste far tardi: domani mi attende una macro super-mega-thunder spinta!", in aggiunta parto da casa privo di quella scioltezza che caratterizzò la spinta record dell'inverno scorso (i mitici "35min nel limbo"); dunque ero fiducioso nel rientro "bonorivo", anche se molte analogie con la record-spinta mi facevano titubare:
- stessi giorni coinvolti (sab e dom);
- stessa destinazione sabato serale (Maranese e dintorni)
- analoga destinazione domenicale (montagna)
La fiducia risiedeva nell'orario d'alzata domenicale, per niente analogo all'orario da record (ore 04.50 di questa volta contro le 05.35 del fatidico record), perciò il ritorno in orario decente era quasi d'obbligo.
Giunto a destinazione, infatti, cerco subito l'appoggio del popolo esordendo con: "Stasera non ho idea di partire ad orari assurdi, tipo le 03.00..."
Risposta: "Tranquio, gnanca noialtri..."
"Oro"... comincia la festa...
Alle 2 è quasi tutto sbaraccato... "Perfetto! Alle 3 cressenti sono a casa! Non male..." ma la perdita di confidenza con le macro-spinte (le ultime risalgono ai periodi pre-laurea, cioè febbraio 2005) mi spinge inconsciamente ad errare i conti.
Alle 2.qualcosa sono dal veicolo, ma non avevo calcolato la tipica "partenza accademica" caratterizzata dai numerevoli
"Bon, dai se sintin... ciao ciao... ah ma te ricorditu de che a volta..."
"Bon, vae vanti...ah ma speta: par doman se disea..."
"Va ben dai...vae verso casa... ah ma pa a prossima settimana..."
E qui scatta il cosiddetto "ritardo accademico incondizionato" (GC!), il quale mi porta a casa alle 03.40: orario che in apparenza non ha nulla di anormale, se non per il fatto che devo ancora preparare la roba per la montagna (GB!). Dunque, segue la fatidica tabellina:
- Atleta: Pes
- Disciplina: 15 con (15: gli scalini per raggiungere il reparto notte di casa mia, "con": espressione per definire l'opzionale contatto con il letto)
- Orario di coricamento: 04.09
- Orario d'alzata: 04.50
INASPETTATO ATTACCO AL RECORD MONDIALE! Tutto normale, se non fosse per il termine "inaspettato" (GM!), ma come disse Scsi negli anni d'oro: "Si riposa da morti." - lo sto prendendo un po' troppo alla lettera...
Ma ritorniamo alle info tecniche:
- Campo base: località Cortina d'Ampezzo, in direzione P.so Falzarego. Rif. Dibona 2037m raggiungibile con fuoristrada o simili, cioè "auto da butar via" visto lo stato del manto stradale veramente da brivido (mi stupisco tutt'ora di come la Brava negli anni ruggenti abbia affrontato tale tracciato senza segni di cedimento e senza riportare il minimo graffio... Mitttica! - in effetti sulla strada in questione è inutile parlare di graffi, visto che la cosa certa è che non si corre il rischio di farne, ma in compenso si rischia di perdere paraurti anteriore, coppa dell'olio, marmitta, radiatore, sospensioni, pneumatici, cerchi, copricerchi, semiasse anteriore, albero di trasmissione).
- Meteo: giungiamo alle ore 8.10 al campo base con leggero ritardo segnato dalla strada impervia e dalla mini-pausa brioches ad un bar-hotel perso in mezzo al bosco stracolmo di f**a cortinense. Dopo 30sec inizia a piovere: pioggerellina fina ma fissa. Perfetto! Cade giusta a pennello per far sparire domenicali, pepoi, milanesi, e i soliti pirle di turno che non credono nell'Arpav (adorato dal sottoscritto come una divinità). Mentre la gente inizia ad evacuare e ad "impunerarsi" nel rifugio, i partecipanti alla spedizione approfittano per sistemare viveri e zaini e scaldare i ponchi (plurale di poncho). La pioggia detta il classico "quarto d'ora accademico", perciò si parte alle 8.45, direzione: gallerie del Castelletto all'attacco della ferrata (tipiche della 1°Guerra Mondiale). Dopo 30min scarsi non piove più ed il cielo inizia a sistemarsi... "Ve vee dit mi!", innalzo un coro ai pampani che sono andati a casa... con pioggia data al 40-60% neanche sognarsi di ritornare a casa!!! Ascoltate un cretino (e quelli dell'Arpav)!!!
- 1° Tappa: gallerie del Castelletto 2380m circa (1h). La via ferrata inizia con una galleria stile Lagazuoi che ci lascia per 20min circa al buio completo (torcia elettrica o a petrolio - consigliata per chi vuole calarsi appieno nel clima della Grande Guerra - obbligatoria). Voto: 8
- 2° Tappa: usciti dalla galleria si procede fino ad incontrare il fatidico cavo ai piedi di una cascatella originata dallo scioglimento dei ghiacci (non artici ma della Tofana). Iniziano le prime bestemmie in quanto la via si snoda lateralmente tra cenge bagnate e sotto una miriade di cascatelle. Consiglio di portare uno di quegli ombrelli da cranio japan-style che evitano lo scorrere dell'acqua lungo la spina dorsale. Voto: 7 (però senza cascatelle: 6.5)
- 3° Tappa: cima Tre Dita, fine del primo tratto di ferrata, bivio per cima Tofana o discesa verso il campo base 2694m (5h - maledizione bastarda!!) La via non presenta grandi difficoltà, solo 1-2 passaggi tecnici, ma richiede notevole allenamento di braccia e gambe viste le lunghe e frequenti cenge da affrontare lateralmente, la roccia è gradinata ma scivolosa e lamellare, il grip degli scarponi è affidabile al 50%, dunque ci si ritrova anche troppo spesso ad avanzare con piedi in aderenza e braccia in opposizione. Forte dello spirito giovanile e desideroso di raggiungere quota 3000, la spedizione piega verso la cima della Tofana di Rozes a quota 3225m. Dal bivio il cavo riprende dopo 10min di cammino. Voto: 7
- 4° Tappa: fine della via ferrata Lipella 3027m (2h - puttanammerda mai sputato così tanto sangue in ferrata!!). Il gruppo (siamo in 2, comunque) raggiunge l'anticima (esiste sto termine??) per la vetta della Tofana di Rozes talmente cagato che abbandona l'ultima ascesa. Delusione. Ma siamo tutti fortemente cagati in un intorno X, con X tendente ad infinito: le ultime 2 ore di ferrata sono tutte in verticale con 2 punti strapiombanti, 3-4 passaggi tecnici, pochi appigli (solo per 1 mano) e roccia piuttosto levigata, si avanza al 85-90% a braccia. Diciamo che la difficoltà è data al 90% dalla stanchezza: si affronta il punto più impegnativo dopo 5h di ferrata, se si arrivasse un po' più freschi i p.ti impegnativi sarebbero solo i 2 leggeri strapiombi. L'esposizione è maggiore rispetto alle prime 5h, ma comunque sempre ridotta al minimo e non causa alcun fastidio. All'arrivo però si ha un panorama eccelso (e che chezzo, siamo a 3027m, non sul balcone di casa! Se non si vede na merda c'è da chiamare le guide alpine di Cortina e segnalare che le montagne hanno un problema e vanno sistemate al più presto!!)Provare per credere! (si noti, in centro foto, la cima del Lagazuoi con annesso rifugio, i suoi 2752m sembrano un nulla). Voto: 9
- 5° Tappa: ritorno al campo base, passaggio per il Rif. Giussani 2580m (1h30min). Si scende a proiettile per sentiero roccioso e ghiaione durissimo (si scivola zero e fa un male cane ai piedi) alternato a ghiaia fina sparsa sopra lastre rocciose (rischio coccige: 99%). Voto: 2
Brevi commenti finali:
- il tutto merita per raggiungere i 3000m: vista unica (fortemente sconsigliata a chi non tollera gli spazi aperti - come si chiamano? il contrario degli claustrofobici dai...).
- 7h solo di ferrata sono da sbocco vero e proprio.
- se le difficoltà maggiori fossero state all'inizio anzichè alla fine, sarebbe un gran bel giro.
- la difficoltà della ferrata è data a 66 - onesta (ricordo però che lo sforzo fisico stressa di più rispetto alla Olivieri data a 80).
- la 4° tappa manca il 10 (come voto) solo perchè non siamo stati in grado di raggiungere i 3200e passa metri. Peccato. Ritenteremo in futuro (non tanto prossimo però).
- Arpav rulez! Anche questa volta non mi ha tradito... quea ae zent che sà!!!
- discesa al campo base (fino al rif. Giussani) veramente di merda (sentiero tenuto malissimo e segnato col culo).
- per chi ha un fuoristrada, il tracciato che conduce al campo base è veramente divertente - mitttico Saimon! - i fighi che hanno il porsche o la punto assettata sono caldamente invitati a guidare in accappatoio in quanto la sudorazione è intensa!!
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