sabato 30 aprile 2005

1° Lezione di vita lavorativa

G.P.!
A tutti i neo-dottori e laureandi, ieri, a lavoro, ho imparato una cosa fondamentale, ma prima di illuminarvi apro una bracket (come dicono i Software Developers di Milano), cioè una parentesi...
Tra l'altro, apro una parentesi nella parentesi ponendo l'attenzione su come la gente da Milano (parlo sempre e solo in ambito lavorativo, ovviamente) riesca a far apparire le cose in maniera totalmente diversa, cioè pompate a 1000, rispetto alla realtà, cosa che gli riesce veramente bene, ma se li ascolti con (attenzione al termine) "cognizione di causa" (prima volta in vita mia che uso questa espressione, mi sento addirittura più importante ;-) ) c'è da capottarsi dal ridere.

Esempio: riescono a far apparire una merda come un castello di sabbia e alla fine del discorso concludi anche con: "Però... Bello sto castello!" e non ti rendi conto che stai ammirando una "deiezione" (come dicono i distributori di sacchetti per cani a Jesolo). Comunque, sta gente si presenta parlando più in inglese che in italiano con termini incomprensibili che fanno molto fashion, Detroit Style, Wall Street broker e sembra commercino chissà cosa, magari sotto sotto vogliono un gestionale per l'agraria o un programma per il controllo numerico dello spargi-grassa... Come dice il mio titolare: "Vara che ie proprio forti quei da Mian!". -Fine seconda parentesi-

-Recupero prima parentesi- E' a tutti noto (in quanto studenti o ex) che in fase di produzione ogni momento non è detto sia il più opportuno per interrompere un lavoro: sia questo la scrittura di una funzione, di un commento o di un paragrafo "hot", e qua arrivo al titolo del post (quindi -Fine prima parentesi-)...

MAI, e dico MAI (a Milano si dice NEVER), iniziare qualcosa di importante/impegnativo/laborioso/rilevante/assorbente (nel senso che assorbe i propri pensieri) a 30min dalla fine dell'orario lavorativo!!! Giuda Software!!! E vi dirò di più: mai lasciarsi ingannare dalle cose apparentemente semplici, perchè basta un attimo per capire che le cose da fare in realtà sono parecchie... Come direbbe mia nonna (o magari io tra 50 anni): I fastidi i nasse senza semenarli!.

I fatti:
ore 17.00 - Penso: "...E anche oggi ho fatto il mio. Sarà arrivata la mitttica ora del chiudi sessione..." - guardo l'ora: mancano 30min all'evacquazione - "Meco!" - cazzeggiare per 30min mi sembrava una cosa da veri disonesti (soprattutto dopo la "distrazione" di 35min dopo la pausa pomeridiana) - "Meglio produrre un altro pochetto (senza esagerare però)..." - e qua scatta il fattaccio; parole chiavi: noncuranza, leggiadria, inesperienza. Inizio a scrivere nuovo codice...

ore 17.15 - Primo fastidio: servono funzioni ausiliarie a quella che sto scrivendo.

ore 17.30 - Inizio a sentire il primo prurito al sedere: mi sto infognando su diverse robette da scrivere... "Tanto per cambiare, finisco anche oggi alle 06.00PM..." (premetto che da contratto, alle ore 05.30PM sono autorizzato ad abbandonare lo stabile, ma da quando ho iniziato non l'ho mai fatto... G.P.!)

ore 18.00 - "Sembra abbia quasi finito..." - il tipico diese minuti e rive detto per farsi coraggio...

ore 18.15 - Il titolare ha concluso un affare a Venezia, stappa una bottiglia di vinello e viene da me per il brindisi... Vorrei rispondergli: "Vara... No le par cattiveria... ma no ho un cazzo de tempo!".

ore 18.30 - Fine brindisi: non potevo accelerare i tempi, sarebbe stata maleducazione; inoltre, non mi sembrava consono far trasparire tutta sta voglia di lavorare... Riprendo il lavoro a missile...

Finish! Mi sento parecchio cacato: "Ben dai... Ho fatto anche prestino!" guardo l'ora: 19.30!!!!!!!!!! Maledizione trifida!! L'ufficio si è talmente riempito di "porchi" e "giuda" che ho persino fatto fatica ad uscire!!

Riepilogando, le cose da tenere a mente sono:
1. Venerdì è fortemente pre-festivo (molto più che all'unive).
2. Ricordarsi sempre che giorno è (se ci riuscite spiegatemi come, please!).
3. Durante le ore lavorative, concentrare la produttività su quelle centrali.
4. MAI sottovalutare la larghezza di banda di un camioncino lanciato a razzo in autostrada (Tanne: ma quante ne sai!).
5. Mai dimenticare certi detti universitari, visto che valgono ancora nonostante l'era unive sia (per me) finita.

The Riding Never Stops...

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