Visto che non mi piace lasciare le cose a metà, visto che è già da un po’ che si parla di neve, visto che manca poco al Modena Skipass Freestyle Meeting, riprendo un post dedicato all’Erm relativo a “Viti ed alberi da frutto: l’arte dell’incalmo” (trad. innesto)… ;)
Cagate a parte, è giunta l’ora del post “tenico” sullo snowboard… visto che le cose da dire sono tantissime, cercherò di essere il più sintetico possibile; ovviamente per domande, dubbi e perplessità sono a completa disposizione (a sostegno di ciò, cito quella volta in cui mia sorella mi chiese cos’è un p...o). Dopo aver parlato di indumenti snowboardistici, introduco i componenti hardware tradizionali:
- tavola (board)
- attacchi (bindings)
- scarponi (boots)
da intendersi per snowboard soft (i più diffusi) e non hard (cioè tavole molto strette con scarponi molto simili a quelli da sci che impongono una surfata quasi frontale – come lo sci – e non trasversale come il “classico” soft).
Scarponi
Le taglie funzionano come per le tradizionali scarpe e vanno presi “giusti”: la sensazione di stretto è normalissima, primo: perché gli scarponi nuovi devono sagomarsi al vs piede, secondo: perché la postura del rider è “simil-turca”, con le ginocchia leggermente piegate, dunque il piede – durante la surfata – viene spinto verso il tallone dello scarpone a vantaggio delle dita dei piedi, che guadagnano qualche millimetro di spazio.
Lasciando perdere gli scarponi da 20euri presi da Pittarello, ormai tutti i modelli sono composti da 2 elementi: una scarpetta interna ed una esterna, con allacciature indipendenti; la prima atta a garantire comfort, la seconda sostenimento del piede-caviglia. La variabile più importante che regola la classificazione dei boots è appunto la sostenibilità (o con termini più italiani: rigidità): in base allo stile di surfata (cioè a cosa si vuol fare sulla neve – pista, fuoripista, salti, rail, jibbing…) è opportuno scegliere uno scarpone più o meno rigido. Un boot rigido vincola maggiormente i movimenti della caviglia e rende il sistema scarponi-attacchi-tavola molto reattivo (ovvero: ai movimenti del rider corrispondo immediate reazioni della tavola, senza tempi di latenza), mentre boots morbidi hanno effetti contrari, dunque questo è il sunto:
- freeride/pista: scarponi tendenti al rigido
- freestyle/park: scarponi tendenti al morbido
Ovviamente, influiscono molto i gusti personali e le proprie sensazioni di surfata (se qualcuno si sente a proprio agio può benissimo fare pista con scarponi tenerissimi…). Altre variabili che influenzano la scelta degli scarponi sono: peso, materiali costruttivi, sistema di allacciatura… ma non mi dilungo.
Range prezzi: 50 – 300 euri
Attacchi
Parlo di attacchi tradizionali, cioè formati da 2 straps (“striche”) che legano il piede alla tavola (tralascio step-in e flow, che richiederebbero una discussione troppo approfondita). La variabile principale da valutare nella scelta di un attacco è la reattività, ovvero: la capacità di fare da tramite tra movimenti del rider e reazioni della tavola in maniera più o meno precisa. Ciò che la influenza maggiormente è la rigidità dell’attacco (legata a sua volta ai materiali costruttivi). Il discorso è simile a quello degli scarponi: attacchi rigidi sono molto reattivi ed “immediati”, il contrario per attacchi più morbidi: binding 100% plastica sono più morbidi di attacchi che integrano alluminio e carbonio… Non vado molto in profondità, perché di attacchi non ne so tantissimo, dunque mi limito a dire che le features da valutare in fase d’acquisto sono:
- regolazioni (posizione delle straps, gas pedal, archetto, spoiler… - per info chiedete altrimenti non finisco più ;) …diciamo che maggiore è il numero di regolazioni possibili, più l’attacco è personalizzabile, ovvio)
- materiali costruttivi: della base (plastica, metallo, carbonio...), delle straps, dello spoiler (plastica, carbonio)
IMPORTANTE: mai comperare un attacco senza provare la postura del proprio scarpone all’interno di questo! Il feeling tra boots e binding deve essere sempre al 100%! Anche gli attacchi hanno una taglia (le tradizionali S,M,L…) che varia in proporzione alla grandezza dei boots, lo spoiler deve aderire bene alla zona polpacciare (sotto il polpaccio, per capirci) e discorsi del tipo: “prendo un attacco un po’ più grande così va bene anche a mio fratello che ha il 48” non devono neanche essere pensati (lo stesso vale per “aspetta che provo la tavola di mia sorella” che ha un 35 e voi avete un 44), perché non avrete un minimo di controllo della tavola (se riuscite a fare una curva rimanendo in piedi, siete roba da Quark) e rischiate che vi facciano male i piedi (e coccige… dopo il primo volo). Discorso analogo va fatto per tavola e attacchi: la base di questi non deve sporgere dallo snow (ovviamente, la prova va fatta con gli attacchi con gradi prossimi allo zero), idem x gli scarponi, i quali (una volta centrati trasversalmente sulla tavola) possono spuntare un pochino (parlo di mm... se in curva toccate la neve con lo scarpone cacciate un euro-volo). Dunque, prima dell'acquisto esponete dati che possono essere facilmente tralasciati, come la misura al centro della tavola, la taglia di attacchi e scarponi (in caso di acquisti in fasi separate)... la miglior cosa è portarsi dietro uno scarpone o attacco x la misurazione "live"...
Range prezzi: 50 – 400e
Tavola
Anche qua ci sarebbe da dire di tutto di più e le variabili che influenzano l’acquisto sono parecchie. Come tutto il resto dell’attrezzatura, l’acquisto dipende al 99.9% da cosa si vuol fare. Diciamo che a grandi linee le tavole vengono classificate in:
- freeride
- freestyle
- all-mountain
Le variabili principali che influenzano il comportamento di una tavola sono: lunghezza, flex (rigidità longitudinale e torsionale), shape (forma/sagoma), sciancratura (curvatura dei fianchi della tavola); ovviamente, il tutto è correlato ai materiali utilizzati. Per non dilungarmi in discussioni extra tecniche, sintetizzo:
il freeride (cioè fuoripista, o comunque surfata in neve non battuta) richiede tavole leggermente più lunghe della propria misura ottimale, direzionali (con punta e coda diverse: la prima più grande per favorire il galleggiamento), shape abbondanti (ovvero: tavole sui cui il piede, in larghezza, stia bello comodo), con punte belle alte, flex sostenuti (ovvero: tavole rigide che non consentano grossi piegamenti).
Il freestyle richiede caratteristiche opposte al freeride, o meglio: dipende dal tipo di freestyle praticato: il jibbing (cioè manovre fatte in pista come press e relative rotazioni, piccoli salti, aggiungo anche i rails) necessita di tavole super morbide (a livello di flex) e decisamente non sovradimensionate (anzi…), con shape twin-tip (ovvero punta e coda della tavola sono uguali, per favorire l’andatura switch/fakie, cioè contraria alla propria direzione abituale), mentre se piace il pipe le tavole devono avere flex simili al freeride e lamine sempre perfette. Se preferite salti ed annesse manovre, ci si orienta su tavole freestyle tecniche, con flex reattivi (per facilitare ollie belli alti) e lunghezze “in figura” (magari un pelo più abbondanti per garantire maggiore stabilità in fase di atterraggio). Se invece volete scorrazzare per piste e pistine, tavole giuste o un filo più lunghe, medio-rigide, con parecchia lamina effettiva (per garantire belle curve solide), il mondo delle sciancrature non l’ho ancora “domato”, quindi onde evitare di sparare minchiate, mi limito a dire che gli angoli di sciancratura regolano entrata-mantenimento-uscita in curva… si va dal radiale (un unico angolo da punta e coda) utilizzato in tavole prettamente da freestyle-jibbing dove la lamina non deve essere un Miracle Blade III Serie Perfetta per curvare su ghiaccio a sciancratura bi/tri-progressiva per chi in pista vuole sentirsi come Sochmacher…
Le tavole all-mountain rappresentano una via di mezzo tra freeride e freestyle: si spostano verso un estremo o l’altro a seconda delle preferenze; ad esempio: se le preferenze sono 40% neve fresca, 40% pista, 20% park si punterà ad una all-mountain più tendente al freeride che freestyle… In pratica, le all-mountain identificano le tavole più versatili: vanno bene un po’ dappertutto senza eccellere in una disciplina particolare, ovvio che la tavola che va alla perfezione dappertutto non esiste, altrimenti non esisterebbero centinaia di modelli di tavole…;)
Range prezzi: 100-900euri
Epilogo:
ho buttato lì un po’ di nozioni... ovviamente si può dire molto di più, parlare di prezzi, materiali, marche ecc. ma ho l’impressione di essermi già allungato parecchio... ;)
11 commenti:
Sto prendendo gusto alle tue lezioni di snowboardistica!!!!
Non si è mai finito d'imparare!!
Grazie Prof.Pes!!!!!
N°a.
Vuoi dire che hai idea di imparare l'arte della tavola da neve?!? Saggia decisione... ;)
...Ma cosa sei un tuttologo?...
Mittico Pes!
Stamattina (che sono a casa da lavoro) scatta la visitina a Dall'Orso Store!
Pronti... Via!
Ho letto la parte riguardante gli attacchi........razzista: e gli omoni grandi che hanno 45-47 di piede e non pesano 90 Kg???li la punta esce più di qualche mm....
:=)
[x bc] in quel caso ci sono le cosiddette tavole wide (o midwide), cioè leggermente più larghe al centro per agevolare i piedoni. Spesso le case costruttrici fanno due varianti della stessa tavola: una "normale" ed una wide... a volte fanno tavole solamente wide, disegnate appositamente per i piedoni (vedi nitro magnum)...
Dall'Orso Store is very nice!
Ieri ho avuto modo di parlare con una signora che mi ha spiegato delle cosette...
Mi ha proposto una Nitro 2004-2005 (ma boja cane non ricordo il modello) a 300 euri scarsi, oppure una Black Hole (prodotto italiano) 2005-2006 allo stesso prezzo.
Valutando un po' qui un po' lì... scontando un po' questo un po' quello, andrei a spendere circa sui 400 euro per un set completo, cioè scarponi, attacchi (mi ha mostrato degli Elan) e tavola Black Hole...
Ci sto facendo un pensierino, anche se xe un bordeo de scheàssi!.
Vedremo.
Intanto grazie un milllione a Pes per l'assistenza!
Bella TripleX!
La Nitro dovrebbe essere la Target: era a sx accanto alle BlackHole, giusto? Visto tutto, inclusi gli attacchi Elan... Lo so che 400e non sono per niente pochi, però hai degli attrezzi di tutto rispetto! La mia spesa iniziale è stata 315 (se non ricordo male) puntando ad attacchi più che buoni, scarponi buoni, tavola super entry-level (senza offesa x la Kemper che non mi ha mai tradito)... ovviamente la qualità della tavola si è fatta sentire dopo 1 annetto e mezzo, cioè quando inizi veramente a prendere mano e hai l'occasione di provare prodotti migliori (mittico ZecchiJunior!)... Spendendo qualcosa di più all'inizio, ovviamente hai qualcosa di più duraturo... altrettanto ovvio è che se fai 3-4 uscite a stagione conviene allora risparmiare il più possibile...
Esatto, era proprio la Target, vicino alle Black Hole. Che memoria fotogra-fica!
Ora devo meditare...
:-)
Se vuoi dare un occhio dove ho ordinato la mia... www.maresport.it Hanno dei PREZZACCI su super-tavole (ovvero tavole di media-ALTA gamma). Di molto interessanti per uno che vuole iniziare ed ha idea di progredire alla svelta direi:
[all mountain]
- palmer classic 157
- nitro team 157
- k2 darkstar 157
- nitro punisher 156/159
(diciamo che dalla prima all'ultima si sfuma verso una vena + freestyle)
[freeride]
- ride nation 158
- f2 superglide 158
[freestyle]
- palmer prophet 159
Ti ho elencato tavole i cui prezzi oscillano dai 228 ai 270 euris (ultra-iper-mega-giga-macro scontati).
A quei prezzi, se lavorassi da un po' più di tempo, altre 2 tavole le prenderei in bomba (giusto per averne 1 x stile)... ;)
Dimenticavo... ho riportato tavole adatte per un rider di 60-70kg. Max max 75kg x le all-mountain. Invece nel freestyle ci stanno anche gli 80-85kg...
San Pellegrino:
surfo... e sono felice.
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